Comunicazione assistita
Nell'agosto 2022 mi è stata diagnosticata una forma bulbare di SLA (1). A metà dicembre del 22 ho ricevuto un laptop con il programma Proloquo dalla società Active Communication. Il programma trasforma il testo scritto in lingua parlata e in un numero inimmaginabile di lingue e variazioni vocali. Il modo in cui parli può anche essere regolato in termini di velocità. La mia famiglia e i miei amici pensano che sia geniale. Penso che sia entusiasmante e, sotto la guida del consulente, inizio a configurare il programma.
Dal 23 gennaio 2023 il mio modo di parlare non viene compreso nemmeno dai miei famigliari. Da quel momento il tablet e con il programma di conversazione diventa indispensabile. Spesso lo utilizzo in due lingue, italiano e tedesco, occasionalmente uso l’inglese e il dialetto poschiavino. Con il dialetto è difficile perché spesso la pronuncia non è corretta. Con l'aiuto del logopedista pensiamo a quali frasi e testi della mia vita quotidiana potrei salvare per non doverli scrivere continuamente. Liste della spesa, problemi che dovrei discutere con il medico o il terapista, indicazioni per chi mi è vicino. Dato che non posso più svolgere il mio lavoro di insegnante, programmare il programma di conversazione è un buon diversivo. Quali frasi della giornata dovrei salvare? Come salvo le frasi per poterle ritrovare? Alle persone in genere piace giocare e a me piace in modo particolare. Inizio così a scrivere le istruzioni dei giochi e a salvare storie interessanti e divertenti della mia vita e di chi mi sta attorno.
Ho caricato il programma di conversazione sul cellulare per evitare di portare sempre il tablet anche quando vado a far spesa. Sul cellulare la memoria è più ridotta e spesso, dopo poche frasi, rimango senza parole. Ho trovato però alcuni trucchi per aggirare il problema.
Ci sono altre applicazioni che supportano la mia comunicazione. Al posto delle telefonate utilizzo e-mail, whatsapp, notizie, signal, threema e in casa tutto diventa più tranquillo in casa.
I miei simili sono entusiasti del programma di conversazione e ammirano come la tecnologia possa facilitare la conversazione. È vero, la tecnologia mi permette una comunicazione più differenziata. Posso usare il programma per porre domande, dare indicazioni e condurre la conversazione. Ciò richiede pazienza
attenzione da parte di chi ascolta. In tempi di rapida evoluzione, non è sempre facile.
Comunicare con me diventa un esercizio ZEN.
Le conversazioni nascono spontaneamente e
richiedono una risposta rapida. Dovendo scrivere le risposte avendo una buona velocità di scrittura
non è possibile rispondere a ritmo anche perché non è possibile rispondere a tutte le domande solo con sì o no. La maggior parte
Delle persone includono più opzioni in una domanda. In questi casi il linguaggio dei segni sarebbe forse più veloce.
La partecipazione alle discussioni di gruppo è possibile solo se i partecipanti lasciano consapevolmente il tempo per parlare. Altrimenti capita spesso che gli altri abbiano già cambiato due argomenti prima io abbia potuto formulare la mia opinione.
E ci sono altri ostacoli. Dopo aver digitato per comunicare tutto il giorno, non ho più energia per scrivere testi. Devo saper distinguere bene tra l’essenziale e il non essenziale. Non voglio solo comunicare i miei bisogni primari. Il dispositivo richiede anche ricariche di energia, che devono essere pianificate durante le trasferte. Le persone con apparecchi acustici o con difficoltà uditive spesso non riescono a comprendere il parlato pronunciato dal tablet. Anche in un ristorante o ad un tavolo pieno è difficile comunicare. In queste situazioni e molto utile l’utilizzo del testo ingrandito. Ciò ha inoltreil vantaggio che la comunicazione diventa più intima.
Da quando devo far ricorso al tablet o il cellulare per la comunicazione sono più riflessiva e, seppure ne pensi cento, faccio una cosa alla volta: o mangio, o cammino, o mi lavo o…comunico.
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